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LEGGE DI BILANCIO 2020: TUTTE LE NOVITÀ

LEGGE DI BILANCIO 2020: COSA CAMBIA?

Uno degli effetti principali della legge di bilancio approvata per il 2020 è l’addio al super e iper ammortamento per le imprese che dovranno confrontarsi con il nuovo credito d’imposta.

Nel panorama delle agevolazioni fiscali per le imprese ci sarà, quindi, un grande cambiamento, soprattutto nella prospettiva degli investimenti in beni strumentali. Il credito d’imposta, infatti, avrà una percentuale del 40% o del 20% del costo, in base all’importo dell’investimento, per gli investimenti materiali Industria 4.0.

15% del costo, per gli investimenti in servizi e software digitali; 6% per gli investimenti in beni diversi dai precedenti.

QUALI SONO LE PRINCIPALI MISURE SU CUI POTRANNO CONTARE LE IMPRESE NEL 2020?

Credito d’imposta che va a sostituire l’iper ammortamento e superammortamento 2020.

Bonus formazione 4.0: l’elemento principale è l’eliminazione dell’accordo sindacale e l’introduzione di una maggiorazione del 60% per le attività rivolte a lavoratori svantaggiati e ultra svantaggiati.

Credito d’imposta ricerca e sviluppo. Nella legge di Bilancio sono contenute due novità: la riduzione del credito riconosciuto al 12% e nel limite di 3 milioni di euro e l’estensione al credito anche agli investimenti in innovazione e design al 6% nei limiti di 1,5 milioni di euro.

  • Il nuovo credito d’imposta ha previsto una percentuale del 40% e 20%, del 15% e del 6% in base alla tipologia di investimenti.
  • Nel primo caso, con il credito al 40 e al 20% in base all’importo dell’investimento, per gli investimenti relativi a Industria 4.0.
  • Credito d’imposta 15% del costo, per gli investimenti e software digitali.
  • Credito d’imposta al 6% per gli investimenti in beni diversi dai precedenti (quello che era il super ammortamento)

 

A partire dal 1 gennaio 2020 è in vigore un Credito d’imposta al 6% per chi acquista beni strumentali tra il 1 gennaio e il 31 dicembre del 2020 cioè entro il giugno del 2021 a patto che allo scadere della data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti almeno al 20% del costo di acquisizione.

 

 

Il credito d’imposta al 6% che sostanzialmente va a sostituire il superammortamento potrà venire utilizzato da aziende e professionisti.

 

Quali sono i beni strumentali che non rientrano nel credito d’imposta al 6%:

  1. Beni con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%
  2. Beni a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e smaltimento rifiuti e della depurazione delle acque.
  3. Beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione.
  4. Mezzi di trasporto.

Il massimo di spesa per il credito d’imposta al 6% per gli investimenti in beni strumentali è di 2 milioni di euro e ci sarà un arco temporale di 5 anni, partendo dall’anno successivo dall’entrata in uso dei beni per poter fruire dell’agevolazione.

 

Per il credito d’imposta 40% e 20%: per quanto riguarda i beni 4.0 attualmente agevolati con l’iper ammortamento dal 2020 avranno 2 aliquote, una al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro.

Nel caso del 20% agli investimenti di valore entro i 2,5 e 10 milioni di euro.

 

COME FUNZIONA IL CREDITO D’IMPOSTA AL 40% E 20%?

L’incentivo è utilizzabile unicamente dalle imprese.

Gli investimenti oltre i 300 mila euro prevedono obbligatoriamente la perizia oppure l’attestazione di conformità.

L’incentivo è valido per l’acquisto di beni strumentali avvenuti tra il 1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020, ovvero prima del 30 giugno 2021. Le condizioni sono che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e i pagamenti degli acconti siano avvenuti in misura almeno pari al 20% del costo dell’acquisizione.

La consegna dei beni dovrà essere fatta al massimo in 18 mesi.

NEL CASO DI VENDITA

In caso di vendita del cespite o di una destinazione a struttura produttiva situata all’estero entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui si è verificato l’investimento. Il credito d’imposta è ridotto del costo già utilizzato in compensazione mentre l’eventuale maggior credito d’imposta già utilizzato deve essere riversato.

Per gli investimenti in beni strumentali e 4.0, il credito d’imposta potrà essere compensato in 5 quote annuali.

 

Per i crediti d’imposta al 15% per gli investimenti software è previsto un credito d’imposta pari al 15% del costo di acquisizione con un limite massimo di 700 mila euro per gli investimenti in software. Si tratta di un’agevolazione che prescinde dall’acquisto di un bene materiale.

Questo credito dovrà essere utilizzato in compensazione in 3 quote annuali.

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