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Come ristrutturare casa gratis grazie al superbonus 110%

In attesa che il governo ratifichi le modifiche ai dispositivi superbonus, ecobonus, sisma bonus sistemandoli definitivamente, andiamo a vedere, in sostanza le novità di questi provvedimenti pensati per immettere liquidità in circolo nelle casse delle imprese italiane in difficoltà dopo due mesi di lockdown.

Superbonus 110%: chi ci perde?

A questa prima domanda, la risposta è sorprendente: in teoria, nessuno. Sia il proprietario, sia l’azienda che esegue i lavori e, infine, lo Stato, in forme diverse trarrebbero vantaggio da questa manovra.

Prima di abbandonarsi a facili entusiasmi (leggete qui) occorre essere ben strutturati: oltre a conoscere  menadito i criteri dei decreti e i le richieste fondamentali e essere accompagnati da consulenti scafati e preparati, occorre sapere che si tratterà di un processo laborioso, ma alla fine se avrete avuto l’accortezza di rispettare tutti i passaggi i risultati in termini economici sono notevoli. I rigorosi controlli sono la controparte di una misura che consente di effettuare lavori che altrimenti sarebbe stato difficile fare, garantendo un’importante movimentazione di liquidità alla luce del sole.

Superbonus 110%: di cosa si tratta?

Abbiamo a che fare con un credito d’imposta che lo Stato riconosce a fronte dell’effettuazione sull’immobile (di proprietà o del condominio) degli interventi di riqualificazione energetica previsti dalle norme del caso. Per rientrare nel provvedimento gli interventi dovranno assicurare il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, oppure, se non è possibile, il conseguimento della classe energetica più alta.

Superbonus 110%: in poche parole, cosa succede?

Tu spendi 100 e lo stato ti riconosce 110.

Ma in che modo?

  1. Realizzi i lavori per 100 e porti in detrazione dalla dichiarazione dei redditi 110 in 5 anni a titolo di credito d’imposta. Ne spendi 100 e ne recuperi 110 in 5 anni, è possibile, ma non particolarmente conveniente.
  2. Realizzi i lavori poi senza pagare niente cedi in pagamento il credito di 110 al fornitore che a questo punto sarà lui stesso a portarsi in detrazione il credito in 5 anni. L’unico intoppo, in questo caso, è la necessità di trovare un fornitore che accetti il credito come pagamento e anticipi tutti i costi dei lavori.
  3. Chiedi alla banca di anticipare i 100 pagando il fornitore e estingui il debito con l’istituto di credito con il 110 che ti concede lo Stato. Si tratta di un sistema un o’ più laborioso che deve prevedere anche i tempi tecnici della banca.
  4. Fai riferimento a un General Contractor che a fronte della cessione del credito sarà lui stesso a contrattualizzare e pagare i fornitori che gli avrai indicato. Soluzione veloce, ma si tratta di trovare il General Contractor giusto.
  5. Ognuna di queste soluzioni pur con i suoi vantaggi e i suoi svantaggi dipende dalla situazione specifica in cui vi trovate, per questo è essenziale che prima di tutto scegliate un consulente che possa indirizzarvi bene.

Superbonus 110%: a chi si rivolge?

  1. Condomini: è l’amministratore in questo caso che si occupa di tutti gli aspetti burocratici.
  2. Persone fisiche: esclusivamente per i lavori eseguiti sull’abitazione principale.
  3. Molto importante: al momento il superbonus è concesso solo nel caso in cui l’immobile “seconda casa” si trova all’interno di un complesso condominiale per cui ad effettuare i lavori sulle parti condominiali provvede il condominio, ma non è detto che qualcosa posso cambiare nelle scelte del governo nelle prossime ore.

Quali sono i lavori realizzabili?

Interventi di isolamento termico delle superfici opache sia verticali che orizzontali che abbiano un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dello stesso edificio e abbiano un valore complessivo che non vada oltre ai 60 mila euro. Nel caso di un condominio, la stessa cifra andrà moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Lavori sulle parti comuni degli edifici condominiali per sostituire gli impianti di climatizzazione invernale già esistenti con degli impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione che abbia almeno un’efficienza pari alla classe A, compresi gli impianti ibridi o geotermici che ombinati con l’installazione possano essere abbinati con degli impianti fotovoltaici con una spesa che non superi il valore di 30 mila euro anche in questo caso, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.  

(Si ritiene compresa quella che ha la funzione dello smaltimento e la bonifica dell’impianto sotituito).

Lavori su edifici unifamiliari per sostituire gli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore. Sono compresi gli impianti ibridi o geotermici anche combinati con l’installazione di impianti fotovoltaici o impianti di microgenerazione sempre per un valoe che non sia superiore ai 30 mila euro. (Si ritiene compresa quella che ha la funzione dello smaltimento e la bonifica dell’impianto sotituito)

Superbonus 110%: fotovoltaico e auto elettriche

Sono comprese nella detrazione anche gli interventi di installazione di impianti fotovoltaici, accumulatori integrati e colonnine per ricaricare le auto elettriche. La detrazione è possibile se questo lavoro è compreso all’interno dei lavori fondamentali del risparmio energetico.

Si considerano compresi anche lavori come:

  • I sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici (fino a mille euro di spesa per ogni kwh di capacità di accumulo).
  • Le infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

Tutti gli altri interventi che erano già previsti nell’ecobonus rientrano nella nuova agevolazione a patto che avvengano insieme ad almeno uno  degli interventi trainanti del superbonus.

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