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Economia circolare ed edilizia: nuovi programmi dall’Europa e dall’Italia

I programmi e i piani legati alla sostenibilità oggi sono davvero molti: arrivano continui segnali dall’Europa e dall’Italia, per sensibilizzare circa il tema dell’economia circolare e per contribuire in modo significativo all’interno del territorio con iniziative efficaci.

Occorre partire dal territorio: si calcola che gli edifici e le costruzioni siano responsabili di circa il 38% delle emissioni di CO2, legate al settore energetico e l’edilizia consumi oltre un terzo dei materiali utilizzati a livello globale. Perché l’uomo impari a costruire rispettando l’ambiente, è necessario un radicale cambiamento nell’edilizia: nuovi materiali, nuove tecniche costruttive, nuove filiere.

I programmi europei verso le rinnovabili

Con queste premesse il World Green Building Council promuove il Circularity Accelerator, un nuovo programma lanciato per accelerare l’adozione dei principi dell’economia circolare e dell’efficienza delle risorse nel settore edile. L’obiettivo è un ambiente costruito in modo circolare.

Entro il 2050 poi, l’ambiente costruito dovrebbe contribuire al ripristino delle risorse e dei sistemi naturali, all’interno di una fiorente economia circolare in grado di produrre benefici socio-economici.

Per raggiungere questi obiettivi, il WorldGBC chiama a raccolta la sua ampia rete, composta da oltre 70 Green Building Council e 36.000 membri in tutto il mondo che saranno coinvolti nelle iniziative del programma.

In Italia stanno nascendo le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer)

In Italia stanno nascendo le prime comunità energetiche rinnovabili (Cer), introdotte dall’articolo 42-bis del Decreto Milleproroghe n. 162/2019, ovvero delle associazioni tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni che decidono di dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e il consumo di energia rinnovabile.

Il lavoro verso la decarbonizzazione dipenderà anche dalle costruzioni efficienti, promuovendo l’autoproduzione e l’uso delle rinnovabili (Goal 7 dell’Agenda 2030). I nuovi edifici devono essere quindi realizzati come fonti di energia che, attraverso l’autoproduzione da fonti rinnovabili, siano in grado di sviluppare un bilancio energetico positivo. Perché tutto questo sia possibile è però necessaria un’adeguata revisione della struttura urbana, capace di fornire infrastrutture energetiche intelligenti e connesse.

La transizione green sarà effettiva solo se interverremo su tutte le cause di inquinamento: dalla produzione industriale alla fornitura di corrente elettrica, dalla coltivazione e dall’allevamento, ai trasporti fino al riscaldamento e condizionamento dell’aria.

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